giovedì 16 luglio 2015

NEW HORIZONS HA RAGGIUNTO PLUTONE, L'EX NONO PIANETA DEL SISTEMA SOLARE, IL "GAGA" DI SITCHIN

Janet Sitchin - nipote del compianto scrittore e studioso Zecharia Sitchin (1920-2010) - mesi fa si interrogava sull'aspetto che Plutone ha, e che sarebbe stato rivelato presto dalla missione spaziale NASA denominata New Horizons, conclusasi recentemente con l'eccezionale flyby del 14 luglio 2015.

Una rappresentazione artistica del fly-by della sonda spaziale New Horizons, in sorvolo
ravvicinato presso Plutone, prima di proseguire per incontrare altri corpi della Cintura di Kuiper
PIA19703, Photojournal,JPL,Caltech
Credits: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

La nipote del discusso e controverso scrittore di origine russa (nato a Baku) trapiantato a New York City dagli anni'50 del secolo scorso, ricordava con un suo scritto del 20 gennaio 2015 e pubblicato sul sito ufficiale di Zecharia Sitchin che il cosiddetto corpo celeste "GAGA" - colui che indica il cammino - avrebbe avuto le caratteristiche di un corpo dalle "acque luminose" - "House of the Bright Waters"- cioè quelle di una Casa dalle Acque Luminose, secondo le parole dell'Epica della Creazione mesopotamica interpretate da Z. Sitchin. A dire il vero, questa divinità minore denominata Gaga - emissarrio/messaggero che accoglieva Marduk nel suo viaggio, e correlata all'altra divinità chiamata Anshar - nell'Epica della Creazione (Enuma Elish) non viene descritta proprio così, nel testo originale. Evidentemente, Sitchin deve aver attinto ad altre raccolte di tavolette mesopotamiche (oltre a quelle delle Sette Tavole della Creazione) per presentarlo con queste caratteristiche. Traducendo dal significato allegorico, Sitchin intendeva che il passaggio di Nibiru/Marduk nel Sistema Solare, aveva in un remoto passato scombinato anche la corte di satelliti di Saturno (Anshar), portando alla fuga od espulsione dalla sua orbita proprio di quella luna naturale che sarebbe diventata Plutone. Un po' il medesimo meccanismo suggerito a suo tempo dall'astronomo R.S. Harrington, che - insieme ai colleghi dell'Osservatorio Navale americano - aveva pensato a Plutone come ad un satellite sfuggito al campo gravitazionale di Nettuno.
Una descrizione fisica - della superficie di Plutone - come quella proposta da Zecharia Sitchin, indica senza dubbio una possibile grande luminosità dovuta a luce riflessa. Naturalmente ad una simile distanza dal Sole - miliardi di chilometri - ed in condizioni di pressione atmosferica molto bassa e ,rarefatta e temperature rigidissime, l'acqua non può esistere allo stato liquido in superficie. Ed infatti gas come azoto, metano, ecc... sono tutti allo stato solido, con alcuni fenomeni di sublimazione più o meno accentuati a seconda della variabilità di distanza dal Sole. Le condizioni sul pianeta nano Plutone - ex nono pianeta del Sistema Solare - sono davvero proibitive per la vita come noi la conosciamo, con una temperatura di poche decine di gradi sopra lo zero assoluto. Non è da escludere che all'interno del pianeta il decadimento radioattivo di alcuni elementi possa fornire calore per alcune forme di vita primitive, ma Plutone nel complesso è un pianeta arido, desolato, morto, che ricorda a livello paesaggistico, le distese artiche. Ma su Plutone, quando illuminato dal Sole, c'è sufficiente luce per leggere un libro, volendo, anche se il chiarore è certamente tenue.
Tuttavia, la "Casa delle acque luminose" ripresa da J. Sitchin, può essere una espressione metaforica che indichi una qualche superficie liscia e luminosa, magari ghiacciata, dovuta al rimbalzo della poca luce solare che lì vi arriva.

Plutone - Immagine ottenuta da una combinazione degli strumenti LORRI e Ralph della sonda spaziale New Horizons della NASA. Data: 13 luglio 2015, -1 giorno al flyby del 14 luglio 2015.
PIA19708: Pluto's Big Heart in Color.
La macchia denominata  "The Heart" è grande circa 1000 miglia  (1600 km)
Credits:  NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

La gigantesca macchia a forma di cuore individuata nelle prime foto ravvicinate trasmesse dalla sonda New Horizons, dopo oltre nove anni di viaggio nello spazio, fa riflettere.... Comunque, in ogni caso, è stato davvero un peccato che per pochi anni Zecharia Sitchin - deceduto nell'anno 2010 - non abbia potuto assistere di persona all'esplorazione ottica e strumentale in flyby dell'ultimo corpo celeste che mancava all'appello di quelli discussi nei suoi saggi tradotti in tutto il mondo. Chissà quali parole avrebbe usato per salutare questo eccezionale trionfo della tecnologia e dello spirito umano di avventura, assetato di conoscenza, finalmente giunto ufficialmente ad esplorare i mondi alle porte della Cintura di Kuiper, là dove fino ad alcuni decenni fa nell'immaginario collettivo vi erano i confini del Sistema Solare.

Luca Scantamburlo
(C) 16 luglio 2015
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Fonti bibliografiche, immagini ed articoli:
- <<Nasa's New Horizons to View Pluto for the First Time>>,
di Janet Sitchin,www.sitchin.com, 20 gennaio 2015

- Informazioni ed immagini dal Photojournal, JPL, Caltech, NASA

1 commento:

  1. https://www.academia.edu/12030127/IL_CASO_NIBIRU

    Analisi astrodinamica dell'ipotesi di Zecharia Sitchin. Analisi delle analogie cosmogoniche presenti nell'Enuma Elish in accordo con le nostre attuali conoscenze. Ipotesi sulle conseguenze di tali scenari.

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