martedì 26 giugno 2012


ASTRONOMO RILANCIA L'IPOTESI DEL PIANETA X, DA EGLI MAI ABBANDONATA

Scienziato brasiliano ritorna sulla teoria del Pianeta X.Trovate nuove evidenze indirette della Sua esistenza ai margini del Sistema Solare

di Luca Scantamburlo


ANCORA SUL PIANETA X: DAGLI ANNI'80 Al 2012
Rodney d. S. Gomes - lo stesso astronomo brasiliano ("Observatorio Nacional" di Rio de Janeiro) da me citato nel mio saggio The American Armageddon (anno 2009, Lulu.com, Lulu Press, Inc.) - ha recentemente riaperto la questione del Pianeta X. Cosa si cela fra i corpi transnettuniani?
Infatti lo scorso maggio 2012 un articolo pubblicato fra le news online del prestigioso National Geographic, ha annunciato che ai margini del nostro Sistema Solare si celerebbe un mondo sconosciuto (<<New Planet Found in Our Solar System?>>, Richard A. Lovett per National Geographical News, 11 Maggio 2012). Di oggetti orbitanti oltre Plutone e Nettuno se ne conoscono moltissimi (e molte migliaia attendono di essere scoperti), ma qui si parla di un pianeta di notevoli dimensioni, non di un mondo analogo alla nostra Luna oppure poco più grande dello stesso freddo Plutone.
Protagonista di primo piano della notizia - annunciata in un contesto di meeting scientifico per addetti ai lavori, a Timberline Lodge in Oregon, negli Stati Uniti d'America - è il dr. Rodney da Silva Gomes. Molti siti online hanno ripreso e commentato la notizia, ed alcuni l'hanno fatto in riferimento ai libri di Zecharia Sitchin ed al mito di Nibiru.
Anche la televisione italiana nazionale con il TG Studio Aperto di Mediaset - durante l'edizione di metà giornata - ha dedicato un piccolo spazio all'annuncio (servizio a cura di Sabrina Pieragostini, 24 maggio 2012).
Naturalmente è tutto da dimostrare che la controversa questione del Pianeta X ed il mito mesopotamico di Nibiru siano collegati. Nondimeno il defunto e tanto discusso (nel bene e nel male) Z. Sitchin sorriderebbe sornione se potesse...
C'è un dato che vale la pena di sottolineare: quasi nessuno sembra aver notato che lo scienziato brasiliano Rodney Gomes non è nuovo al modello teorico planetario a cui fa riferimento: il pianeta X. Si tratta certamente del medesimo astronomo di cui parlo nel III capitolo del mio saggio The American Armageddon, pubblicato più di 3 anni fa. Il cognome e la nazionalità sono gli stessi, così come l'istituzione scientifica di provenienza coinvolta: l'Osservatorio nazionale di Rio de Janeiro in Brasile.
Dunque Gomes ha soltanto approfondito con nuovi calcoli - su nuovi parametri e dati osservativi - la questione dell'esistenza di un pianeta sconosciuto molto distante dal Sole, e capace di influenzare gravitazionalmente comete ed asteroidi, e forse anche le orbite dei giganti Urano e Nettuno.
Ricordo infatti nelle pagine del mio libro (pagg 88-89, III capitolo, ibidem) che R.S. Gomes (già allora in servizio presso l'osservatorio nazionale di Rio) negli anni 1988 e 1989 pubblicò lavori scientifici che suggerivano la possibile esistenza di un corpo planetario sconosciuto (pubblicazioni su Bullettin of The American Astronomical Society, e sul periodico Icarus, rispettivamente in data 06/1988 ed in data 08/1989). Lavori teorici sulle perturbazioni inspiegate rilevate sui moti di Urano e Nettuno. Nulla che avesse a che fare con osservazioni dirette al telescopio del fantomatico pianeta. Solo evidenze indirette di una possibile presenza gravitazionale sconosciuta.
Ora altri e più recenti calcoli - elaborati dal dr. Gomes con un collega e basati questa volta sui moti orbitali di una mezza dozzina di KBO, Kuiper Belt Objects (oggetti della Cintura di Kuiper) - indicano anch'essi che una massa gravitazionale ignota (o delle dimensioni di Nettuno, orbitante a 140 miliardi di miglia, oppure delle dimensioni di Marte, orbitante entro le 5 miliardi di miglia dal Sole) si troverebbe ai margini del Sistema Solare.
Questo perché i moderni modelli del sistema solare sembrano non spiegare certe anomalie orbitali di oggetti lontani (come il bizzarro Sedna).
Il dr. Gomes - in collaborazione con il collega dr. J.S. Soares, coautore della relazione presentata all'incontro scientifico - chiama questa massa perturbatrice un PMSC "a planetary mass solar companion", cioè un "compagno solare di massa planetaria". Tale corpo sconosciuto renderebbe conto dell'anomala orbita del pianeta transnettuniano chiamato Sedna, e di altri oggetti TNO (oggetti transnettuniani) e cosiddetti oggetti "Centauri", aventi un grande semiassemaggiore, e distanze di afelio comprese fra le orbite di Nettuno ed Urano.

Se uno scienziato di primo livello  come il dr. Gomes torna sulla medesima questione astronomica - il Pianeta X - a distanza di 23 anni dal suo ultimo parere e studio pubblico, significa che tale questione è rimasta irrisolta (a dispetto di certe voci di arroganti cattedratici ed esperti), e che i contributi di rilevazioni strumentali di oggi, invece di cancellarla e relegarla nella storia degli abbagli e degli errori, non fanno altro che corroborare certi sospetti già avanzati un tempo.
Gli stessi sospetti che portarono il noto padre dell'ufologia scientifica - il dr. Joseph Allen Hynek, un astronomo e docente universitario - a pronunciarsi per iscritto sul Pianeta X, dicendo che il telescopio all'infrarosso IRAS aveva la possibilità di individuare una nana bruna nel Sistema Solare (primi anni'80 del secolo scorso), e che se esistesse un Pianeta X in grado di alterare le orbite di Urano e Nettuno, se esso fosse relativamente vicino (fra le 4 e le 7 miliardi di miglia) avrebbe alterato anche la traiettoria della sonda spaziale Pioneer 10, in uscita dal Sistema Solare (pagg. 76-79, Luca Scantamburlo, ibidem).


LA QUESTIONE DEL PIANETA X E' UN TABU'?
Intanto diciamo subito che l'ipotesi dal carattere complottista che circola in Rete e secondo la quale il nome del dr. Gomes sarebbe stato cancellato dalla lista degli speakers (per ragioni di cover-up, insabbiamento della verità) subito dopo le sue esternazioni al meeting astronomico tenutosi nell'Oregon, è del tutto destituita di fondamento. Chi scrive sa bene che i complotti esistono, eccome (la Storia ne è testimone, lungo i secoli) ma in tal caso nessun tentativo alla "1984" (G. Orwell docet) ha cercato di cancellare date, nomi e fatti.
Il sito www.ufo-blogger.com - seppur in buona fede, probabilmente - dice che non ha rilevato il nome del dr. Gomes fra l'elenco degli speakers del meeting della American Astronomical Society, Division on Dynamical Astronomy, tenutosi presso il Mt. Hood in Oregon fra il 6 ed il 10 maggio 2012. La cosa non è esatta. In realtà vi sono link ufficiali tuttora accessibili ed online, a cui ci si può collegare in Rete e presso cui non solo è presente il nome del dr. Gomes, ma è possibile leggere sia il "Talk Schedule" (con orario dell'intervento di 20 minuti del dr. R. d. S Gomes,intitolato <<Signatures Of A Putative Planetary Mass Solar Companion On The Orbital Distribution Of Tno's And Centaurs>>, di Rodney S. Gomes, Observatorio Nacional, Brazil, martedì 8 maggio, ore 01-40 PM) sia "l'Abstract Schedule" (il Programma di riassunto/estratto), dove sono illustrati i punti salienti dello studio. Oggetto dello studio la distribuzione degli oggetti TNO e Centauri (quest'ultimi costituiscono una classe di pianetini - di natura asteroidale e cometaria insieme - che orbitano in maniera instabile attorno al Sole fra le orbite di Nettuno e Giove).
Nondimeno  - per quanto mi pare di aver compreso negli anni - fra gli addetti ai lavori e gli astrofili, la questione del Pianeta X è diventata una sorta di tabù, o di argomento d'interesse per discussioni in camera caritatis, fra pochi.

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[Vero però - come sostiene il sito blog www.ufo-blogger.com - che il nome del dr. R. d.S. Gomes pare non esserci presso il sito dell'American Astronomical Society in riferimento al meeting dell'Oregon, tenutosi a maggio 2012; in tal caso difficile capire se il suo nome non è mai stato menzionato sin da subito, oppure cancellato in un secondo momento. Fra gli "Invited speakers", in basso a destra, il nome del dr. Gomes non figura. Si veda il link  http://dda.harvard.edu/meetings/2012/
Aggiornamento di Luca Scantamburlo, 27 giugno 2012]
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Per quale ragione? Legittimi timori per una realtà destabilizzante e troppo scomoda?
Se la stessa NASA consente che suoi esponenti e ricercatori ammettano candidamente (anche se lo fanno a titolo personale) che potrebbe esistere un grande corpo celeste ai margini del Sistema Solare (dichiarazioni di Kirkpatrick, anno 2010, ed Amy Mainzer, anno 2011) per quale motivo la sola idea che il Sole faccia parte di un sistema binario (una nana bruna come stella compagna del Sole, anche se non brillante di luce propria) sembra terrorizzare la maggior parte degli scienzati, o lasciarli apparentemente del tutto indifferenti? Solo presumibili ragioni psicologiche e sociologiche ne sarebbero la causa?


RIVOLUZIONI COPERNICANE E NUOVI PARADIGMI
Autorità, profili accademici, libri di astronomia e storia della scienza: diverse verità consolidate andrebbero in pezzi. Già altre volte è accaduto in passato durante rivoluzioni scientiche di portata copernicana. Processi non indolori e che ridisegnano gerarchie di potere nei palazzi e nei consessi dove si proclama la scienza ufficiale. Si tratta soltanto di attendere e poi la verità - qualunque essa sia - si farà strada.
Se oltre ad una stella nana bruna esiste veramente un Pianeta X ai bordi del Sistema Solare - un corpo celeste considerevole in termini di masse terrestri, od anche solo paragonabile alla massa terrestre - queste dirompenti realtà possono insieme giustificare il muro di omertà e di ostacolo che la scienza ufficiale - e naturalmente anche autorità governative - hanno eretto per salvaguardare lo status quo.
Troppi equilibri sono in pericolo contemporanamente: non solo quelli propri del mondo religioso, ma anche di quello politico-militare ed economico. Se altri esseri intelligenti (alieni) sono legati alla presenza di questi mondi sconosciuti del Sistema Solare ed in relazione alla tormentata storia della civiltà umana, la divulgazione dell'esistenza di tali corpi planetari massicci giocoforza porterebbe alla rivelazione di altre sconvolgenti verità, che assesterebbero un duro colpo ai residui dell'antropocentrismo che ancora il genere umano porta con sé, e tutto ciò rivoluzionerebbe i rapporti di forza fra realtà economiche e sociali attuali, già in fase di radicale cambiamento.
Prudenza e sano scetticismo sono importanti, ma se uno scienziato come Harold F. Levison - del Southwest Research Institute, anch'egli presente al meeting di astronomi ricordato sopra - ci dice che a suo parere i calcoli di R.d.S. Gomes devono essere corretti e dovrebbero essere presi in considerazione ("Conosco Rodney, e sono sicuro che egli abbia fatto correttamente i calcoli" possiamo tradurre dalle sue parole in lingua inglese ricordate da Richard A. Lovett per National Geographic News), altri annunci prima o poi seguiranno lo studio del dr. Gomes.
L'astronomo brasiliano ha rilanciato una sfida scientifica che forse - almeno per ora - in pochi sembrano voler raccogliere. Ma la questione del Pianeta X - controversa quanto si vuole -  è ancora viva e vegeta.

Luca Scantamburlo
26 giugno 2012
www.angelismarriti.it
socio della Free Lance International Press (F.L.I.P.)
e della International Association of Press Photographers (I.A.P.P.)
Scritto liberamente riproducibile in Rete
a condizione che non alterato (citare sempre autore, data e fonte).
(Per la riproduzione sulla carta stampata - come riviste e giornali - chiedere l'Autorizzazione all'Autore)


Fonti e bibliografia:

American Astronomical Society – Division on Dynamical Astronomy
Talk Schedule,Tuesday, 8 May, 2012
http://dda.harvard.edu/meetings/2012/DDA2012TalkSchedule.pdf

DARLING David, The Encyclopedia of Science,
The Worlds of David Darling website.
http://www.daviddarling.info/encyclopedia/C/Centaur.html

GOMES, R.d.S.- SOARES J.S., Observatorio Nacional, Brazil.
05 Planetary Formation Mt. Hood, 1:40PM - 4:20PM
05.01: Signatures Of A Putative Planetary Mass Solar Companion On The Orbital Distribution
Of Tno's And Centaurs
http://dda.harvard.edu/meetings/2012/DDA2012Abstracts.pdf

LOVETT Richard A., National Geographic News, maggio 2012,
<<New Planet Found in Our Solar System?>>
http://news.nationalgeographic.com/news/2012/05/120511-new-planet-solar-system-kuiper-belt-space-science/

PIERAGOSTINI Sabrina, TG delle 12.25, 24 maggio 2012, servizio a cura di
Italia Uno, TG di Studio Aperto, Mediaset

www.ufo-blogger.com
http://www.ufo-blogger.com/2012/05/planet-x-and-american-astronomical.html

SCANTAMBURLO Luca, The American Armageddon,
Lulu.com, Lulu Press Inc., USA, 2009

SCANTAMBURLO Luca, Apocalisse dallo Spazio. L'avvento di Nibiru e dei Vigilianti
Lulu.com, Lulu Press Inc, USA, 2011

4 commenti:

  1. Come sempre le tue osservazioni analitiche sulla questione del pianeta Nibiru sono interessanti e corrette, come pure le considerazioni sull'analisi del Dr. Gomes, relegato dai poteri forti nel novero dei cialtroni. Quand'è che la scienza ufficiale aprirà le sue fosche pupille?
    Cordiali saluti. Prof. Sebastiano Di Gennaro (Direttore dell'USAC)

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    1. Ciao Luca, come vedi...il Tuo fiuto ha colpito ancora ! Il Dr. Gomes non ha fatto altro che confermare i Tuoi dati espressi nelle Tue ultime ricerche. Siamo alle solite... ancora "svalutano" le ricerche del Prof. Z. Sitchin e A. Hynek. Non solo...ma avvalorate nel 1988/89 come Tu ben dici da famosi lavori scientifici pubblicate da: Bullettin of The American Astronomical Society, e sul periodico Icarus, per giunta lavori effettuati in tempi non sospetti dal Dr. Gomes. Che dire...ai posteri l'ardua sentenza, chi vivrà...( forse saranno pochi...!?!?) vedrà. Ad Majora...Luca
      A presto.
      Tuo
      In Fede
      Vincenzo Pinelli ( Giornalista - Ricercatore - Indip.)

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    2. Gentile Professor Sebastiano Di Gennaro,
      è un piacere sentirti. Ricordo il convegno internazionale d'ufologia organizzato dall'USAC al quale partecipò anni addietro il freelance Cristoforo Barbato, espressamente invitato da te in qualità di relatore sul caso Secretum Omega e non solo. Tu, Direttore dell'USAC e promotore del convegno (con l'aiuto del tuo staff e delle amministrazioni locali), hai contribuito ad aprire delle porte su realtà sconosciute ai più. All'epoca io assistetti in qualità di semplice spettatore, e ne rimasi sconcerato (soprattutto per la serietà dimostrata dal relatore). La relazione di Barbato - tenuta allora nell'autunno del 2005, a Santa Maria Maddalena (Rovigo) - fu fondamentale per me, in quanto ebbi una prima panoramica e disamina di quali processi di ostacolo alla conoscenza siano in moto da anni, e frenino il cammino della civiltà umana sulle conoscenza delle proprie origini e del proprio immediato futuro. Realtà destabilizzanti - come quelle illustrate da Barbato ed inerenti la questione del Pianeta X, del mito di Nibiru ed alcune conoscenze occulte (astronomiche) che sarebbero prerogativa di un ristretto gruppo di Gesuiti e Benedettini, operativi nel cosiddetto S.I.V. - sono stati da stimolo alla mia piccola opera di divulgazione e commento. Grazie per le tue parole.
      La scienza è fatta da uomini e donne, e per rispondere alla tua domanda, la "Scienza" è non solo insieme di conoscenze scientifiche, e prassi, e metodologia, ma anche insieme di enti, organizzazioni, e relazioni con la società. Dunque realtà psicologiche e sociologiche spiegano la cecità di cui tu parli, e certi meccanismi di chiusura mentale da parte di scienziati e consessi scientifici. Quando saremo noi - uomini e donne - a migliorare eticamente - allora anche la "Scienza" sarà migliore, e meno soggetta ad accordi segreti, ad omertà e freni al suo progresso. Progresso che è fatto di rivoluzioni spesso dolorose.

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    3. Vincenzo Pinelli
      grazie per il tuo interessamento. Mi auguro che il tuo interesse sempre vivo sulla questione del Pianeta X, aiuti almeno ad avere più apertura mentale. Se è sbagliato accettare senza prudenza qualunque cosa venga scritta in Rete a proposito del Pianeta X, è vero altrettanto che ignorarla del tutto non è - a mio avviso - segno di grande onestà intellettuale, per un astronomo che si interessa del Sistema Solare e delle sue dinamiche.
      Nelle mie ricerche io ho presentato e commentato da profano dell'astronomia, dati ed ipotesi espresse da addetti ai lavori. Dunque non sono miei dati, ma argomentazioni espresse da scienziati del campo astronomico. Trovo poco giusto che la maggior parte delle televisioni e dei giornali continuino ad ignorare la questione del Pianeta X, purtroppo archiviata troppo in fretta in passato.
      Ti dirò che il dr. Gomes - l'astronomo brasiliano di cui hanno parlato molti siti Internet, e così anche questo blog - non solo non è nuovo allo studio dell'ipotetico corpo celeste planetario ai margini del Sistema Solare, ma proprio il dr. R. Gomes aveva già discusso i suoi studi proprio in occasione di un precedente meeting (il diciannovesimo) dell'American Astronomical Society Division on Dynamical Astronomy: tenutosi nelle date 25-26 luglio 1988, a Gaithersburg, nel Maryland (USA). Allora, l'astronomo brasiliano (Gomes) presentò la relazione con il suo collega S. Ferraz-Mello (dell'Università di Sao Paulo, Brasile). Il titolo del loro intervento fu "Planet X: A determination from the residuals in the observed positions of Uranus and Neptune". Dunque i loro colleghi astronomi presenti allora, e presenti anche all'ultimo meeting di maggio 2012, non possono (a mio avviso) non aver pensato alla pregressa presentazione, ed al fatto che la questione del Pianeta X si ripresenta continuamente, proprio in virtù dei parametri orbitali dei nuovi corpi celesti studiati negli ultimi anni, che mostrano anomalie che si spiegano bene con la presenza di questo corpo planetario sconosciuto, e dalla massa considerevole.
      A risentirci Vincenzo
      Luca Scantamburlo

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