sabato 11 maggio 2013

NIBIRU: LEGGENDA O VERITA'? Ison ed il Pianeta X. Corpi celesti anomali in avvicinamento al Sole

NIBIRU: LEGGENDA O VERITA'?

Ison ed il Pianeta X.
Corpi celesti anomali in avvicinamento al Sole

di Luca Scantamburlo (C) 2013

Fonte: www.angelismarriti.it

GLI ASTEROIDI ESPLOSI SULLA TERRA NEL 2009 IN INDONESIA, ED IN RUSSIA NEL 2013
La recente esplosione in atmosfera di un piccolo asteroide di alcune migliaia di tonnellate - avvenuta nei cieli della Russia lo scorso febbraio 2013 - impone delle riflessioni doverose, che secondo me vanno opportunamente contestualizzate, anche alla luce di testimonianze scomode che chi scrive, ricevette negli anni 2006 e 2008 e che fino ad ora ho ritenuto opportuno non divulgare, in parte per un mio personale atteggiamento guardingo, ma soprattutto per accontentare le richieste di una delle mie fonti riservate e per raccogliere materiale ed informazioni che comprovassero o smentissero i dati in mio possesso.
  Le fonti anonime costituiscono sempre una grande insidia. Possono aiutare, ma allo stesso tempo anche depistare. Ma i tempi mi sembrano ora maturi. Gli eventi incalzano. Sento una responsabilità nei confronti del pubblico. Certe informazioni a mio avviso ora devono diventare gradualmente di pubblico dominio, ed anch'io sono in attesa di ulteriori elementi che possano fornire un quadro più chiaro della situazione, sempre ammesso che le mie fonti - dopo anni di prudente e comprensibile silenzio - decidano di farsi avanti nuovamente, dandomi modo ad esempio di verificare le loro credenziali. Ma apprezzerei anche un semplice ed isolato aiuto tecnico per comprendere meglio la natura dei corpi celesti anomali in avvicinamento al Sole. Anche da parte di terzi competenti in materia. Le immagini della scia bianca nel cielo della città di Chelyabinsk, in Russia, devono farci riflettere: parlo della recente esplosione dell'asteroide in Russia (15 febbraio 2013), la quale può costituire un evento precursore, una sorta di evento sentinella. Si tratta dell'esplosione naturale in cielo più grande dopo quella avvenuta nella regione siberiana dei fiumi Tunguska, nel 1908.
  Ma andiamo con ordine: alcuni anni fa diffusi uno scritto in Rete che commentava una singolare decisione presa dai vertici militari americani: <<Classificate le immagini dei bolidi? Quali pericoli dallo Spazio? Le Forze Militari americane decidono d'interrompere il rilascio della documentazione fotografica satellitare sui fenomeni dei bolidi e delle palle di fuoco in atmosfera. Cosa si cela dietro questa decisione?>> Luca Scantamburlo per Misteritalia, 02/07/2009
http://misteritalia.myblog.it/archive/2009/07/02/classificate-le-immagini-dei-bolidi-quali-pericoli-dallo-spa.html.

  Di tale improvvisa decisione di classificare le informazioni sulle palle di fuoco, ho parlato anche nel mio ultimo saggio dedicato alla controversa questione del Pianeta X ed al mito mesopotamico di Nibiru (Apocalisse dallo Spazio. L'avvento di Nibiru e dei Vigilanti, Lulu.com, 2011).
  Ebbene, l'apparente intensificarsi del fenomeno dei bolidi in tutto il mondo (meteore capaci di illuminare a giorno il cielo notturno) potrebbe essere in relazione con la discutibile decisione presa dai vertici militari degli Stati Uniti in tempi non sospetti. Anche perché nel mio saggio Apollo 20. La rivelazione (2010-2011), ricordavo come altri asteroidi sono esplosi (fortunatamente senza danni) in anni recenti prima di raggiungere il suolo: nei cieli del Sudan nell'ottobre 2008 (con tanto di fotografia dal satellite Meteosat-8), e nei cieli dell'Indonesia il 9 ottobre 2009 (si veda in proposito il servizio di Giovanni Caprara per il Corriere della Sera, 2 novembre 2009), ed in quelli russi nel febbraio 2013, con un asteroide della grandezza compresa fra i 17 ed i 20 metri circa. L'asteroide esploso in Sudan fu scoperto poco prima di impattare sulla Terra, e fu la prima volta che un asteroide impattante fu pubblicamente annunciato poco prima della sua caduta (Arizona University, Osservatorio Mt. Lemmon, Asteroide 2008 TC3).
  Per quanto concerne le esplosioni in Indonesia (ottobre 2009) ed in Russia (febbraio 2013), esse sono state avvertite chiaramente dalla spaventata popolazione presente al suolo, ed entrambe le esplosioni hanno lasciato polveri e fumo in atmosfera, visibili da terra. Tuttavia l'esplosione in Sudan dell'asteroide di qualche metro di diametro non è inconsueta. Come osservato da alcuni addetti ai lavori, è probabile che ogni anno vi siano alcune esplosioni di tale magnitudine senza che esse vengano rilevate da noi e dai nostri strumenti. Quindi è un episodio rilevante soltanto a causa della scoperta telescopica in anticipo dell'oggetto asteroidale, prima dell'impatto, ma statisticamente rientra nella norma. Invece le altre due esplosioni, quella del 2009 e del 2013, indicano a mio avviso un dato anomalo rispetto alla media delle esplosioni asteroidali studiate e relative alla storia della Terra. Infatti oggetti asteroidali di 10 metri di grandezza (come quello esploso in Indonesia) cadono sulla Terra ogni 10 anni circa, mentre qui il dato indica che in meno di quattro anni abbiamo avuto due sensibili esplosioni di discreti corpi spaziali naturali impattanti (cfr. <<Asteroid blast reveals holes in Earth's defences>>, articolo di David Shiga, 26 ottobre 2009, New Scientist).  L'asteroide, in entrambi gli ultimi due casi, è esploso fra i 12 ed i 23 km di altezza rispetto alla superficie terrestre. Si consulti per maggiori informazioni l'articolo di Brown et al., intitolato <<The Flux of Small Near-Earth Objects colliding with the Earth>>, Nature), ove si specifica che un oggetto capace di esplodere con 50 kton di potenza, colpisce la terra ogni 10 anni, Nature, vol. 420, 21 novembre 2002.
  In ogni caso sono del parere che la grandezza di quelli caduti recentemente è al limite o superiore alla grandezza citata, e dunque abbiamo uno scostamento dalla media rispetto alla dimensione.
  Anche l'energia rilasciata dalle esplosioni citate è un dato significativo: è crescente, in ordine cronologico: 1 kilotone per quello in Sudan, 50 chilotoni per quello in Indonesia (equivalente a 50 mila tonnellate di TNT, 3 volte la potenza della bomba atomica di Hiroshima) e 500 kilotoni per quello esploso in Russia (cfr. anche <<Asteroide esplode in cielo. Un'onda d'urto da atomica>>, 16 febbraio 2013, di Fabrizio Dragosei, Corriere della Sera, e l'articolo <<Nella città sfregiata dal meteorite "I militari non ci hanno protetto">>, sempre a firma di Fabrizio Dragosei, Corriere della Sera, 17 febbraio 2013. Stime più recenti hanno parlato di 440 kilotoni, ma si tratta sempre di circa tre decine di volte l'energia rilasciata dalla citata bomba nucleare sganciata dagli Americani sulla città giapponese di Hiroshima nell'agosto del 1945. Da notare che l'uso di meteorite è improprio, in quanto il fenomeno celeste di cui si discute è tecnicamente l'esplosione di un "superbolide", una meteora di natura asteroidale; meteorite è il termine usato per il frammento di roccia che cade al suolo e che può essere ritrovato. Per avere ulteriori dettagli sull'asteroide impattante nei cieli della città russa di Chelyabinsk, invito il lettore a leggere il rapporto <<Additional Details on the Large Fireball Event over Russia on Feb. 15, 2013>>, di Don Yeomans & Paul Chodas, NASA/JPL Near-Earth Object Program Office, 1 marzo 2013.
  Dunque negli ultimi quattro anni la Terra è stata colpita da almeno 2 asteroidi di dimensioni superiori alla media di quelli che esplodono in atmosfera ogni anno; l'ultimo dei quali (quello di 17 metri in Russia, il 15 febbraio 2013) ha provocato più di mille feriti e notevoli danni a vetri e strutture degli edifici, a causa dell'onda d'urto della esplosione avvenuta in atmosfera.
  Che cosa sta succedendo? Se Caprara ricordò sulle pagine del Corriere della Sera nel 2009 che già allora i vertici di NASA ed dell'USAF (Aeronautica Militare degli Stati Uniti) erano molto preoccupati, si comprende bene che l'asteroide esploso in Russia pochi mesi fa potrebbe rientrare in un'avanguardia, ovvero in una serie paventata dalle alte sfere militari e scientifiche, anche se ufficialmente si tratta di una ipotetica serie taciuta per motivi di sicurezza nazionale (o di ordine pubblico).
  Ma che cosa provocherebbe l'aumento del rischio di impatto con il nostro pianeta? Quale forza gravitazionale sta alterando le orbite degli oggetti asteroidali già presenti nei pressi della Terra, oppure sta addirittura incrementando il materiale di debris presente nel Sistema Solare? C'è il rischio di uno sciame cometario imminente e destinato ad incrociare l'orbita terrestre?


2013: L'ANNO DELLE COMETE
Altro dato pregnante è il susseguirsi di scoperte di oggetti cometari: non a caso l'anno 2013 è da più parti indicato come l'anno delle comete. La scoperta della misteriosa cometa Ison (settembre 2012) - oggetto celeste iniziamente catalogato come oggetto asteroidale - è un ulteriore indizio di qualcosa di notevole che sta accadendo nello Spazio. Infatti la cometa Ison mostra elementi orbitali e soprattutto apparenti dimensioni del suo falso nucleo (il nucleo solido è occultato dai gas e dalla polvere costituenti la chioma della cometa) di proporzioni inusuali: può essere catalogato, a mio avviso, come un corpo celeste anomalo in avvicinamento al Sole, e che rifugge dal modello di cometa associato all'immagine di un piccolo iceberg o di una palla di neve sporca, modello per tanti anni portato avanti dall'establishment scientifico. Giustamente c'è chi - in Rete, sulla base di validi ragionamenti - ha dedotto alcune stime possibili per il diametro del suo nucleo ottenendo valori incredibili: migliaia di chilometri.
  Gli scienziati accreditati - come quelli che lavorano all'Università del Maryland, negli USA - sono di altro avviso. Sostengono che è già possibile avere un'idea delle dimensioni del nucleo, a partire dalla quantità di polvere ed acqua rilasciata ogni minuto dalla cometa. Usando i dati dello strumento UVOT in dotazione al satellite Swift (NASA), gli scienziati hanno recentemente stimato un nucleo dal diametro compreso fra 1 e 10 km. La cometa Ison avrebbe dunque un nucleo ordinario, perfettamente nella norma delle comete studiate da secoli. Qual è la verità?


ANNO 2006, PRIMO INSIDER RIVELA: UN PIANETA SCONOSCIUTO SORVOLATO SEGRETAMENTE DALLA PIONEER 10
Dall'agosto 2006 sino alla fine dello stesso anno ricevetti alcune informazioni da una mia fonte, la cui identità non mi è ancora oggi nota. Il mio interlocutore - ad eccezione del primo contatto che consistette in un normale invio di posta elettronica, con files allegati - fu molto prudente successivamente in quanto scelse una modalità di comunicazione elettronica che lo mise al riparo dall'essere individuato da me. Invece l'indirizzo email da lui usato la prima ed unica volta, risultò subito inattivo o comunque rigettò senza recapitarla qualunque mia email. L'unico modo di interloquire con lui da parte mia fu sotto le sue condizioni: per replicargli dovetti espormi ogni volta (seppur celato da un nickname) pubblicamente su un forum di discussione, in Rete. Mi impose di aprire una discussione in Internet con un denominato nome oggetto, e quello fu il modo per identificarmi. Di tale vicenda rivelai alcuni dettagli soltanto in occasione di alcuni miei interventi pubblici che feci anni fa in alcune città italiane. Per iscritto, è la prima volta che la divulgo. Alcuni elementi (pochi) relativi al profilo di questa mia fonte mi sono noti (non ho avuto tuttavia la possibilità di verificarne l'autenticità) ma ritengo opportuno non rivelarli allo scopo di proteggere il soggetto autore della fuga di informazioni, con cui comunque instaurai un rapporto di fiducia, seppur di pochi mesi. Rivelerò in questo scritto soltanto i dati ed il materiale che reputo funzionali al discorso ed alla logica dell'argomento di cui voglio occuparmi: il Pianeta X ed il mito di Nibiru. Quali relazioni vi sono fra le due questioni e quanta verità si nasconde dietro di esse?
La mia fonte anonima - dichiaratasi un europeo (ometto qui la sua nazionalità) ed un addetto ai lavori nel campo di studio degli astri e degli spazi interstellari - mi inviò nell'agosto 2006 due immagini relative ad un pianeta apparentemente sconosciuto, in quanto a mio parere non ha nulla a che fare con i giganti gassosi come Giove, Saturno, Urano o Nettuno. La mia fonte collegò subito le 2 immagini alle stesse che il noto divulgatore Adriano Forgione (già consulente per la trasmissione Voyager della Rai) pubblicò a suo tempo sulle pagine delle riviste con cui lavorava. Esse - da un semplice confronto - sono effettivamente le stesse pubblicate più di una dozzina di anni fa. Di esse esistono da anni in Rete versioni a bassa risoluzione, sgranate, e che non consentono di apprezzare i dettagli dell'atmosfera di tale pianeta sconosciuto.   Purtroppo ancora oggi diversi ufologi e ricercatori vari le attribuiscono alla sonda Siloe, commettendo così un equivoco.
Ho appreso in seguito che tali versioni presenti in Internet, sarebbero solo una scansione fatta in fretta (ed in toni di grigio) delle immagini pubblicate sulle riviste. Si tratta di Nibiru, l'antico astro mesopotamico? E soprattutto: Nibiru e la questione del Pianeta X si riferiscono al medesimo corpo celeste oppure sono questioni distinte? Curioso che il nickname sicuramente fittizio - scelto inizialmente dalla mia fonte in occasione del nostro primo contatto - richiamasse la figura di Tommaso d'Aquino, il più insigne filosofo e teologo cattolico dell'epoca medievale. Uno pseudonimo - quello di Tommaso d'Aquino - già scelto da un'altra fonte anonima che contattò anni fa per lettera il dr. Giorgio Pattera, biologo in forza al Centro Ufologico Nazionale. Ignoro se la fonte che contattò Pattera a suo tempo sia la stessa ad aver contattato me, inviandomi le foto del presunto Nibiru


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